martedì 18 giugno 2013

PERICOLO MES, Meccanismo Europeo di Stabilità: cosa è e come funziona?

Non capita spesso di leggere sulla stampa italiana di MES e Fiscal Compact, argomenti invece ampiamente dibattuti nel resto d’Europa.



Clicca sul link per vedere il video: http://youtu.be/V2RRwDX9HqM


MES o ESM
con queste sigle viene identificato il Meccanismo Europeo di Stabilità. Viene spesso chiamato anche Fondo Salva Stati (e dai critici Fondo Salva Banche). Nasce come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona Euro. In base alle modifiche approvate nel 2011 al Trattato di Lisbona, il MES è diventato una vera e propria organizzazione, sul modello del Fondo Monetario Internazionale (FMI), dotato di un Consiglio dei Governatori, formato dai ministri delle Finanze dei paesi membri, di un “consiglio di amministrazione”e di un Direttore Generale. Il Commissario Europeo agli affari economici (il finlandese Olli Rehn) e il Presidente della Banca Centrale Europea (Mario Draghi) sono membri osservatori. Il MES ha il potere di imporre scelte di politica macroeconomica ai paesi membri.
Il MES emette strumenti finanziari e titoli, può inoltre acquistare Titoli di Stato (come i nostri BTP) dei Pesi dell’Eurozona.



Quote di partecipazione per stato membro (Fonte: Wikipedia)

Stato membro del MES
Percentuale di
contributo
Sottoscrizione di capitale
(€)
Germania
27,1464%
190.024.800.000
Francia
20,3859%
142.701.300.000
Italia
17,9137%
125.395.900.000
Spagna
11,9037%
83.325.900.000
Paesi Bassi
5,717%
40.019.000.000
Belgio
3,4771%
24.339.700.000
Grecia
2,8167%
19.716.900.000
Austria
2,7834%
19.483.800.000
Portogallo
2,5092%
17.564.400.000
Finlandia
1,7974%
12.581.800.000
Irlanda
1,5922%
11.145.400.000
Slovacchia
0,824%
5.768.000.000
Slovenia
0,4276%
2.993.200.000
Lussemburgo
0,2504%
1.752.800.000
Cipro
0,1962%
1.373.400.000
Estonia
0,186%
1.302.000.000
Malta
0,0731%
511.700.000

Come si evince dalla tabella sopra riportata, l’Italia è il terzo membro per “importanza” del MES, dietro Germania e Francia. L’Italia ha sottoscritto quote per circa 125 miliardi di Euro. Queste somme dovranno essere versate dall’Italia al fondo del MES nei prossimi 5 anni.

Ecco dunque le “dolenti note”. Dove troverà l’Italia tali risorse economiche?
Alcuni articoli del Trattato che istituisce il MES rendono tale strumento, secondo molti osservatori, inquietante. In particolare l’Art. 9: Il consiglio dei governatori può richiedere il versamento in qualsiasi momento del capitale autorizzato non versato. […] I membri del MES si impegnano incondizionatamente e irrevocabilmente a versare il capitale richiesto dal direttore generale ai sensi del presente paragrafo entro sette giorni dal ricevimento della richiesta;
In caso di mancato pagamento lo Stato membro perderebbe il diritto di voto negli organismi decisionali del MES, cedendo di fatto ulteriore sovranità al MES.

Testo integrale del Trattato istitutivo del MES: link qui

Il Parlamento Italiano ha approvato l’adesione al MES con le seguenti votazioni:
12 Luglio 2012, approvazione del Senato della Repubblica con 191 SI, 15 astenuti, 21 NO;
19 Luglio 2012, approvazione della Camera dei Deputati con 325 SI (168 PD, 83 PDL, 30 UDC, 14 FLI, 11 Responsabili, 19 Gruppo Misto), 36 astenuti (20 PDL, 13 IDV, 3 Gruppo Misto) e 53 NO (51 Lega Nord, 2 PDL);
23 Luglio 2012, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano firma la Legge.

FONTE: www.leggioggi.it



Ti potrebbe interessare:

La causa della crisi economica!

A-B-C di economia: la truffa legalizzata!!!

Come ottenere un rimborso dalla tua banca per il fido...



SEGUICI ANCHE SULLA PAGINA fb: http://www.facebook.com/quantoequantaltro?ref=hl 





Nessun commento:

Posta un commento